Duo Pianistico di Firenze - Programmi
Firenze Piano Duo

 

THE SILENT FLICKERS

THE SILENT FLICKERS
Una compagnia teatrale fatta da due pianisti
E’ una scommessa del Duo Pianistico di Firenze, al secolo Sara Bartolucci e Rodolfo Alessandrini, che stanno avvicinandosi al diciottesimo anno di attività insieme e alla cinquantesima composizione presentata in prima esecuzione assoluta.
Il repertorio di questo Duo è uno dei più vasti e particolari nel suo genere (quasi 170 numeri d’opera presentati in pubblico), e fra le scoperte dei due pianisti fiorentini figura anche The Silent Flickers di Jack Gottlieb, di cui vantano la prima esecuzione europea effettuata nel 1999.

CHI E’ JACK GOTTLIEB
Jack Gottlieb, compositore americano nato nel 1930, è una delle figure più brillanti della musica statunitense. Allievo, fra gli altri, di Karol Rathaus, Robert Palmer e Aaron Copland, è stato assistente di Leonard Bernstein alla New York Philarmonic dal 1958 al 1966, per ricongiungersi a quest’ultimo dal 1977 nella Amberson Enterprise.
Autore di musica di ogni genere e per ogni organico, vanta interpreti come lo stesso Leonard Bernstein, Seiji Ozawa, la Chicago Symphony, la Boston Symphony, i solisti della New York Philarmonic, e molti altri.
Tra i lavori più importanti si ricordano l’opera Tea Party su libretto di E. Johns; Articles of Faith per orchestra e voci famose (statisti famosi su nastro); la Messa Love Songs for Sabbath che nel 1967 ha avuto la memorabile esecuzione nel College of St. Catherine dove si è ascoltata per la prima volta nella storia una intera messa ebraica in ambiente cattolico; Kids’ Call premiato nel 1957; Presidential Suite per coro a cappella; il Quartetto per archi vincitore nel 1957 di un importante concorso di composizione; la Sonata for piano; molte liriche e brani da camera; The Movie Opera e Death of a Ghost, opere in un atto; molta musica sacra e lavori di vario genere.
Jack Gottlieb svolge anche un importante ruolo di storico e musicologo, con numerosi articoli e pubblicazioni di altissimo livello per le più importanti riviste ed organi statunitensi, inoltre dal 1989 è presidente dell’American Society for Jewish Music.

COS’E’ THE SILENT FLICKERS

The Silent Flickers (1967, rev. 1996) (I films muti)
13 Diversions for Piano Four Hands
1) Opening Titles: Stars in Pavement Titoli di Testa: stars sull’asfalto
2) The Heroine’s Face Emerges Out of the Rose
Il volto dell’eroina affiora dalla rosa
3) The Soft-shoe Gigolo Un gigolò snodato
4) Cheek to Cheek with the Chic Sheik
Guancia a guancia con lo sceicco chic
5) The Chase L’inseguimento
6) The Old Homestead Il vecchio podere
7) The Royal Hunt (variations) La caccia reale (variazioni)
- Fanfare Fanfara
- Horses and Hounds Cavalli e segugi
- Fall of the Stag La caduta del cervo
- The Groaning Board La tavola imbandita
- Processional Processione
8) The Temperance Union March
Marcia dell’Unione della Temperanza
9) Dalliance and Intrigue at the Masked Ball
Corteggiamento e intrigo al ballo mascherato
10) Barbershop Quartet Quartetto dal barbiere
11) Speak Easy to the Pink Lady Un “Pink Lady” allo Speakeasy
12) Meanwhile, Back at the Ranch Intanto, al ranch
13) Into the Sunset / End Titles Nel tramonto / Titoli di coda

The Silent Flickers (letteralmente “I films muti”) nato nel 1967, originariamente doveva avere la funzione di sottofondo per un documentario su San Francisco dal titolo Golden Gate. La commissione arrivò dall’Agenzia d’Informazione Statunitense, che per legge destinò la visione della pellicola soltanto all’estero. La stesura originale del brano prevedeva un quintetto di fiati, violoncello e percussioni.
Quando Gottlieb riuscì in seguito a visionare la pellicola, si accorse con sorpresa che la maggior parte della sua opera era stata tagliata e orribilmente rimontata a mo’ di stacchetto televisivo: niente di più dannoso per l’immagine di un compositore. Così Gottlieb pensò di salvare questo materiale creandone una nuova versione per pianoforte a 4 mani, con l’aggiunta di alcuni brani nuovi.
La musica di The Silent Flickers non va intesa come accompagnamento ad un film muto, ma va ascoltata come ricostruzione sonora di un mondo: niente della musica è legato al fotogramma con connessioni da colonna sonora, e la presenza di alcuni temi che “viaggiano” da un brano all’altro è solo la descrizione di circostanze convenzionali. Ma The Silent Flickers non si limita a descrivere le situazioni dei suoi 13 momenti: lo spirito dei brani racconta in definitiva uno spaccato dell’America di ieri e di oggi, con le sue abitudini, i suoi ritmi, le sue piccole e grandi usanze. Gottlieb ci conduce per mano in un viaggio musicale con alcuni interventi parlati, mostrandoci assai meglio dei fotogrammi il nuovo mondo, dalle impronte dei grandi divi di Hollywood impresse sull’asfalto, alle immagini pubblicitarie, al mondo fittizio dei più caratteristici cigolò e del proibizionismo, agli inseguimenti della polizia (con un fischietto in partitura!); ci trasporta ancora nei ranch e nei poderi sterminati, nelle caotiche botteghe dei barbieri in un delizioso quartetto di forbici, fino a salutarci con i più classici e quasi chapliniani titoli di coda, sul tramonto.
Forse proprio in assenza della pellicola, The Silent Flickers mostra tutto il suo valore musicale, con la capacità di suggerirci comunque le immagini che non vediamo, ma di cui possiamo sentire il profumo attraverso una scrittura musicale che unisce alla grande solidità compositiva una comunicativa fresca ed irresistibile.

LA VERSIONE DEL DUO PIANISTICO DI FIRENZE
Le qualità e il senso del teatro di questo Duo, si sposa alla perfezione con la partitura di Jack Gottlieb.
Il compositore prevede già in partitura l’uso di cartelli, di parti recitate, di un fischietto e di altri oggetti in partitura. Il Duo Pianistico di Firenze ha pensato di collegare i tredici brani con una storia hollywoodiana piena di poesia, così come si presenta la partitura di Gottlieb.
E’ la storia di una comparsa, che racconta la sua vita ai margini dei grandi divi del cinema e della storia americana del ‘900, dalle cerimonie delle orme degli attori in Hollywood Boulevard, ai Barbershop quartets e ai locali malfamati degli anni ‘20, le movenze dei gigolò, passando per le sconfinate praterie e la pace dei ranch, e citando alcune grandi pellicole, da Il Figlio dello Sceicco fino ai capolavori di Chaplin. La vita di questa comparsa si intreccia con i tredici brani musicali fino ad arrivare quasi ai giorni nostri con un commovente commiato del protagonista, sottolineato da una struggente musica che sembra trasfigurarsi per raggiungere altre dimensioni.
Il tutto è raccontato dalla voce di Rodolfo Alessandrini e da una serie di splendide immagini, che i pianisti sincronizzano con la musica attraverso un computer che manovrano mentre suonano.
Dunque una serata particolare, anzi unica, dove potremo vedere e ascoltare due pianisti-attori registi assolutamente tuttofare. Uno spettacolo di altissimo livello capace di conquistare qualunque pubblico!

Specifiche tecniche:
- Un pianoforte minimo a mezza coda, e due sgabelli
- Due tavolini dell’altezza della tastiera del pianoforte (circa, meglio
qualche cm. in meno)
- Uno schermo minimo 150X150cm. (meglio se retroproiettabile)
- Un videoproiettore con ingresso VGA, e cavo di almeno 200cm.
- Alcune normali prese per la corrente elettrica vicino al pianoforte
- Un leggio (di buona fattura, in legno o comunque da teatro)
- Un microfono (con impianto audio ben funzionante), a pulce
oppure su asta, in maniera da poter tenere le mani libere.